Pagine postume pubblicate in vita
"Il poeta di lingua tedesca non è da un pezzo sopravvissuto a se stesso?" si chiede Musil ironicamente sin dalla Nota introduttiva di queste Pagine postume pubblicate in vita. Pensava, l'autore dell' "Uomo senza qualità", sia alla propria situazione di emigrato, sia, piú in generale, alla crisi che investiva negli anni del dominio nazionalsocialista il mondo letterario tedesco. Il nazismo, ma anche la standardizzazione dell'uomo e la crisi dei valori sono responsabili di questo processo. Da questo rapporto negativo dello scrittore con il proprio tempo, la tendenza a raccontare di "quisquilie", di immagini, riflessioni e storie che non sono storie. Proprio la rilettura oggi, settant'anni dopo, di questi racconti dimostra come essi fossero allora graffianti e carichi di attualità (non a caso il libro in Germania venne vietato) e oggi ancora ben vivi e vitali. Abbandonando la prospettiva del grande romanzo - che ormai, a metà degli anni Trenta, dubita di poter condurre a termine - Musil passa a strumenti di analisi inediti, indugia sulla descrizione della carta moschicida, sugli ospiti di una pensione romana, sui monumenti, su porte e portoni: e proprio attraverso lo studio di simili dettagli riesce, non di rado - basti pensare all' "Isola delle scimmie", a "Ridono i cavalli?", al "Merlo" - a cogliere l'essenziale.
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