Il diario di Sabna Guzz
Una ragazza prova a fare il suo mestiere di artista in uno strano Paese, il nostro. Comico e tenero, travolgente e perplesso, il diario-romanzo 'a cuore aperto' di tre anni vissuti assai pericolosamente. Ma divertendosi (quasi) sempre. "Davvero è raro che qualcuno colga la differenza tra essere il giullare dei re e fare satira in una democrazia". "Il diario di Sabna Guzz" sorprenderà molti lettori. Sabina Guzzanti scrive infatti, con la stessa freschezza con cui aderisce alle maschere dei suoi personaggi, con la stessa cattiveria e 'verve' comica, con la stessa micidiale rapidità di esecuzione, il racconto in forma di diario degli ultimi tre anni di attività artistica. E affida la narrazione al suo 'alter ego', il personaggio di 'Sabna Guzz': innocente e sarcastico, e in realtà del tutto incapace di partigianeria. Fedele spavaldamente solo a se stessa, convinta che la satira, erede della gloriosa, italianissima Commedia dell'arte, riesca a concentrare l'attenzione non sul malato, qualunque sia la sua bandiera, ma sulla malattia, 'Sabna' assiste stupita all'intrecciarsi della propria storia artistica con le vicende nel frattempo occorse alla società e alla cultura del nostro Paese.
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