Infanticidi
Lo stile caustico e brillante di T. C. Boyle ritorna in questi dieci racconti dove la vena grottesca si tinge di risvolti cupi e a volte persino crudeli, e dove l'ironia e l'umorismo nero sono spesso accompagnati da un'amara comprensione per le manchevolezze umane. Con una gamma incredibilmente ampia di ambientazioni e atmosfere emotive, Boyle passa da una clinica abortista presa di mira dai fondamentalisti religiosi ("Infanticidi") al mondo allucinato di due donne che vogliono un mondo senza colori ("Le sorelle in bianco e nero"), fino alla California degli immigrati di inizio secolo e degli sportivi estremi ne "I giardini sotterranei" e in "Non era fragile". Il funambolismo linguistico, il gusto quasi fisico per la parola scritta che contraddistinguono la scrittura di Boyle si uniscono a un maturo e inquieto sguardo sull'America contemporanea. Boyle si dimostra, qui piú che mai, uno scrittore completo, uno dei piú intelligenti e acuti della sua generazione.
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