Nel condominio di carne
In una prosa vibrante e straniata, Magrelli si racconta con sguardo a volte attonito, a volte sarcastico, lanciandosi in un appassionante viaggio nelle cavità e negli orifizi, tra sofisticati congegni medici e misteri ancestrali, là dove l'autobiografia si fa autobiologia, cronaca e clinica, memoria e referto. Condividendo una sensibilità diffusa, da Ballard a Cronenberg, da Barthes ai 'performers' piú estremi, da Bacon a Giacometti, la voce narrante del libro cede la parola al Corpo, all'organismo inteso come alveare, formicaio, brulicante nido di parassiti, in un fittissimo montaggio di avventure, ricordi, reportage e confessioni. "Nel condominio di carne" stila cosí una sorta di tracciato assolutamente personale, ma allo stesso tempo aperto a tutti i suoi lettori, in base a quel paradosso secondo cui, quanto piú una pagina si fa soggettiva e viscerale, tanto piú essa può diventare oggettiva e vera.