Carte da decifrare

Carte da decifrare

Ivano Fossati si racconta in un libro-confessione, un libro pieno di vento e di luce, di canzoni memorie e riflessioni, di sapienza artigianale e di segreti. Un sommesso e fermo libro per chiunque continui ad amare la musica nell'epoca delle multinazionali. Ulivi e pianoforti. Genova, Lisbona o Napoli, "dove la mia anima si sente più comoda". Una notte a New York con la tromba di Chet Baker in camera da letto. Trent'anni fa, la scoperta che era meglio innamorarsi dell'Europa, anziché continuare a sognare l'America. Si può ancora fare il rock? Il rock e il misterioso esercito degli imbroglioni. Geniali chitarre elettriche. La canzone d'autore, una pagina chiusa. Perché il jazz piace così poco? L'educazione musicale e l'offerta di musica. I discografici e Internet. Che vuol dire fare il produttore, e scrivere musica. "Pensiero stupendo". "Tu canti in modo strano". La struttura-canzone e il linguaggio jazz. L'editore musicale. Giramondo per la musica. Il successo commerciale, e i suoi prezzi. "La pianta del tè". Televisione contro teatro. Il flauto magico. Da dove vengono le cose, e le idee. Cesare Pavese. Il vento è aria che muove le cose. Pensare ampio. Canzoni in forma obliqua. La vera poesia. All'ombra delle multinazionali. Il mare e l'invisibile. La distanza. Contro i 'professori' della musica. Ascoltare il silenzio. L'equivoco della politica. Contro il metodo. Mosaico e pasticcio. Ancora strumenti. Scrittori: Saramago. L'unica cosa che non può essere riprodotta. Il mio pubblico. Trafficando dentro la musica. Rumori, suoni. Maestri e compagni di strada. Lavorando con Fabrizio De André. Un animale non da palcoscenico. Lanciare un sasso, e camminare fin dove arriva. "Si può ragionare sempre e solo in termini di consumo e poi pretendere di essere considerati artisti?" (Ivano Fossati)
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