Le tendenze antidemocratiche. Psicologia sociale dell'autoritarismo
L'espressione 'tendenze antidemocratiche' è stata coniata ne "La personalità autoritaria" (1950), l'opera, diretta da Th. W. Adorno, che segna l' inizio di un ampio filone di ricerche sulle radici psicologiche del fascismo. Dopo trent'anni di grande fermento teorico-empirico, il numero degli studi sul tema ha preso a diminuire, in funzione dell'attenuarsi dell'angoscia e dell'orrore destati dal fascismo e dal nazismo. Tuttavia, la montante diffusione dei partiti di estrema destra, dei movimenti xenofobi e degli atteggiamenti razzisti, assieme alla disponibilità di nuovi approcci capaci di superare molti limiti del lavoro di Adorno e delle ricerche successive, sta riportando prepotentemente le tendenze antidemocratiche all'attenzione della comunità scientifica. Il saggio di Michele Roccato presenta criticamente l'evoluzione del dibattito teorico-metodologico ad esse dedicato, facendo speciale riferimento a tre questioni: la natura delle minacce psicologiche alla democrazia, la loro localizzazione sull'asse destra-sinistra e i metodi più utili alla loro rilevazione empirica. Il volume si articola in tre parti. La prima tratta i principali approcci 'classici' allo studio delle tendenze antidemocratiche, la seconda delinea i loro principali sviluppi e la terza presenta gli approcci attualmente più accreditati e le linee di indagine che al momento paiono le più promettenti. Segue una ricca appendice, che presenta i più rappresentativi strumenti di rilevazione delle tendenze antidemocratiche disponibili.