Robbers
Eddie e Roy Bob, due poco di buono, relitti umani alla deriva su una Cadillac bianca rubata, "marginali burini di frontiera, dritti da chissà che cazzo di periferie", si lasciano dietro una scia di sangue, senza motivo, senza intenzione. Rubano spiccioli e uccidono. Sono 'robbers', semplici ladri. Incontrano Della, e tutto cambia. Forse uno può salvarsi, insieme a lei. A un prezzo ancora piú terribile. Mentre Rule Hooks, uno strano Texas Ranger meditabondo, è sulle loro tracce, a volte incredibilmente vicino... Uno stile che unisce, al loro meglio, l'asciuttezza e l'umorismo dei dialoghi di Elmore Leonard con il sapore speziato e visionario di James Crumley. Una ballata feroce e incalzante come "Natural Born Killers", che diventa un affresco robusto e sorprendente della condizione umana. Uno sguardo sul Sud degli Stati Uniti scolpito a ritmo di blues, modellato sulle parole e i gesti di una folla di personaggi. Un paesaggio che varia dai 7-Eleven e dalle strade alle città petrolifere e industriali del Texas, ai bordi di paludi e boschi dove si nascondono, riottosi e selvaggi, i poveri bianchi, accanto agli alligatori. Un congegno narrativo che vi prende fin dalla prima scena, quando Eddie, per uno scatto d'orgoglio, spara al commesso immigrato che non vuole scontargli un centesimo di dollaro - e non vi lascia piú.
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