Qualcun altro
Thierry Blin e Nicolas Gredzinski si incontrano per la prima volta su un campo da tennis. Dopo aver lottato fino all'ultimo punto, si ritrovano in un bar, davanti a una vodka: hanno quarant'anni e non sono contenti della loro vita. Vogliono qualcosa di piú, o meglio, qualcosa di diverso. Vogliono essere qualcun altro. Thierry lancia una sfida: chi dei due riuscirà a diventare, dopo tre anni, questo 'altro', senza che il rivale lo possa riconoscere, vincerà. E Thierry è anche l'unico a prendere sul serio la scommessa, apparentemente. Nel giro di tre anni si costruisce una nuova identità, cambia lavoro e lineamenti, cancella il vecchio se stesso dalla faccia della terra e sventa ogni tentativo di chi si era messo sulle sue tracce. Allo scadere del tempo si presenta nello stesso bar dal quale era partita l'avventura. Chi trova ad aspettarlo? Nicolas ha vissuto un'esperienza diversa. Lui non ha perseguito il progetto con la stessa determinazione di Thierry. 'L'altro' ha preso lentamente possesso di lui. Vissuto da sempre nell'angoscia e nella paura, Nicolas ha scoperto proprio la sera della scommessa, il potere straniante dell'alcol. La mattina, al risveglio da una notte di bevute, trova dei messaggi che il suo alter ego gli scrive. Un Nicolas piú sicuro di sé. E che, soprattutto, non ha paura della morte. In un mondo in cui la gioventú diventa un valore assoluto, è logico che la linea d'ombra conradiana venga spinta sempre piú verso l'età matura. Tra Hitchcock e Pirandello, "Qualcun altro" è un'avventura della post-modernità, dove la persona è un semplice hardware e il personaggio il nuovo software che tutti vorrebbero avere.
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