Come prima delle madri
Rimarranno indimenticabili nella memoria del lettore i due adolescenti, Pietro e Irina, che Simona Vinci mette al centro di un vasto universo narrativo, illuminato dall'astro freddo della bellezza di Tea, la madre di Pietro. Quando il ragazzo, all'inizio del romanzo, si risveglia in un collegio circondato da mura, non sa perché è lí. Sa però benissimo che cosa ha perduto. Nella sua mente ci sono immagini di un Eden. C'è appunto Irina, la sua fata compagna di giochi, che corre al suo fianco. Ci sono le donne di casa. C'è Nina, la ragazza selvaggia, strega dei boschi. E c'è Tea, che certo è cosí cambiata negli ultimi tempi. Da qualche parte, altrove, ci sono sprazzi di un corpo femminile che non può muoversi, in un luogo misterioso. Arrivano al lettore come messaggi da una creatura sospesa tra la vita e la morte. In collegio, tra la severità di Padre Janius e l'amicizia con il piccolo Ernesto, dalla cui debolezza Pietro impara a non essere piú vittima, il ragazzo comincia una faticosa ma implacabile ricerca della verità. Che cosa è accaduto veramente a Irina? Ma sarà solo dopo l'irruzione della Guerra nel collegio-prigione, tornato dunque a casa, che Pietro potrà cominciare a nominare le cose con il loro nome. E nel nascondiglio privatissimo e magico di Irina, fra le pagine del diario segreto di lei, Pietro scoprirà che la morte della ragazza nasconde un segreto di insostenibile angoscia. E' venuto per lui il tempo di scegliere, di decidere. "Come prima delle madri" è insieme avvincente thriller psicologico e originale romanzo di formazione, e nello stesso tempo è il grande romanzo sulla compresenza possibile delle persone amate nella nostra vita, anche quando esse non vivono piú. Simona Vinci, con massima economia di mezzi, costruisce una narrazione che lascia incantati per la sua necessità, per la quantità di voci e sfumature che vibrano nella scrittura, per la rappresentazione struggente del potere magico dell'infanzia. L'occupazione tedesca e i primordi della guerra partigiana, narrate con i tempi assorti delle storie individuali, permettono, nella loro emergenza drammatica di momento d'eccezione, di far decantare le vicende private di Tea, Pietro, Irina, Nina, Leòn. E il lettore arriva cosi, nello stretto intreccio tra sfondo storico e tragedia personale, dritto al cuore di una storia assolutamente contemporanea di dipendenza dalla figura materna. E della necessità di liberarsene per realizzare se stessi, e vedere il mondo con i propri occhi.
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