Natura morta
Scritto fra «La vergine del giardino» e «La torre di Babele», «Natura morta» racconta gli anni universitari di Frederica Potter, l'eroina di Antonia Byatt: l'arrivo nella Cambridge degli annni Cinquanta, gli interessi intellettuali ed amorosi, la rinuncia al teatro e la rinascita dell'antica passione letteraria. "Un grande romanzo, un'opera meravigliosa e fuori dal comune" secondo la definizione di Iris Murdoch, mentre Anthony Burgess ha affermato: "Ci troviamo di fronte a un'opera di grande intelligenza e di pietas pressoché insostenibile".