Vernon God Little
Accadono strane cose in "Vernon God Little". Una strage in una scuola, una caccia all'uomo, un sospettato che si difende con un alibi scatologico, una sentenza capitale che i media elevano a pornografia, una fuga 'on the road' verso un Messico al tempo stesso reale e da cartolina. Gran maestro di questa cerimonia è un giovane talento che si è rivelato in forma di demone narrativo scatenato e irriverente: DBC Pierre è il genio pop che esordisce in tutto il pianeta con questo manuale a uso delle generazioni future - un capolavoro annunciato che, per dirla con i critici, 'lascerà il segno'. DBC Pierre riesce a esplorare la mappatura sentimentale ed emotiva del presente, in una scorribanda che tocca ogni latitudine di un'America ascesa a sogno planetario: tenerezza e cinismo, 'humor' nero e leggerezza gioiosa, nichilismo e felicità naturale, colpa e redenzione - e soprattutto amore. "Vernon God Little" non si limita a distruggere. Costruisce, edifica, stendendo un vangelo diretto all'individuo e alla comunità, una comunità ormai divenuta globale e ossessionata dai media. Brillantissima, comica e tragica al tempo stesso, distesa e solare oppure nervosa e densa, la scrittura di DBC Pierre riesce a parlare a tutti noi, che spesso non sembriamo ricavare dalla letteratura né verità né consolazione né gioia sfrenata. "Vernon God Little" riesce in questo miracolo. Il 'piccolo dio' di DBC Pierre è molto più grande di quanto si sospettava.
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