Psicologia di massa del fascismo

Psicologia di massa del fascismo

"Il fascismo, nella sua forma più pura, è la somma di tutte le reazioni irrazionali del carattere umano medio. Il sociologo ottuso, a cui manca il coraggio di riconoscere il ruolo predominante della irrazionalità nella storia dell'umanità, considera la teoria fascista della razza soltanto un interesse imperialistico, per dirla con parole più blande, un "pregiudizio". Lo stesso dicasi per il politico irresponsabile e retorico. L'intensità e la vasta diffusione di questi "pregiudizi razziali" sono la prova che essi affondano le loro radici nella parte irrazionale del carattere umano. La teoria della razza non è una creazione del fascismo. Al contrario: il fascismo è una creazione dell'odio razziale e la sua espressione politicamente organizzata. Di conseguenza esiste un fascismo tedesco, italiano, spagnolo, anglosassone... L'ideologia razziale è una tipica espressione caratteriale biopatica dell'uomo orgasticamente impotente". (Wilhelm Reich) "Psicologia di massa del fascismo", scritto nel 1933 e in seguito messo al bando dai nazisti, è un contributo senza eguali alla comprensione di uno dei fenomeni cruciali della storia dell'umanità. Un libro che ha ispirato Fromm e Adorno, che è stato un vessillo del '68, e che i drammi dei genocidi più recenti, in Ruanda e nei Balcani, rendono di impressionante attualità. Con un saggio di Adriano Zamperini.
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