Medical thriller
Non sempre i farmaci fanno bene. Ve lo assicurano tre assi del noir italiano, uniti in una scatenata, irriverente sarabanda che butta all'aria i luoghi comuni su che cosa è 'sano' e che cosa è 'malato'. Il mistero stavolta, più che dietro l'angolo, è sopra il tavolo. In quella bianca, inquietante pastiglia. Perché, per prenderla, c'è bisogno di uccidere? C'è una metà oscura del mondo, e per questo esistono gli scrittori noir. Per indagare in quelle tenebre, e uscirne vivi. Ma che succede quando la zona oscura abbraccia tutto e tutti, perfino chi dovrebbe presidiare la nostra salute? Che succede quando qualcuno si accorge che anche le zone più illuminate della società sono attraversate da patologie di ogni genere? E che il gesto più normale, come cercare un farmaco per il mal di testa, può farci mettere il naso in un complotto, e scatenarci dietro un assassino professionista determinato a ucciderci? Un tris d'assi del nostro noir italiano reinventa in modo originale il 'medical thriller'. Si va dalla trappola narrativa indiavolata e claustrofobica di Lucarelli, dove una giovane, indifesa (ma non troppo) ricercatrice con una calza smagliata deve tener testa a un onnipotente inseguitore e alla sua infernale aiutante, ai misteri della Matrix Bionca, azienda di biotecnologie molto rampante dove indaga Roccaforte, il commissario un po' all'antica inventato da Rigosi. Per finire, con Baldini, nel clima magico di una quaresima spazzata dalla bora, in una società dove le patologie sembrano proprio non avere più confini, e riti arcaici e forse sanguinari si mescolano agli asettici blister delle nostre pillole quotidiane.
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