Arlecchino servitore di due padroni. Con videocassetta
Il libro: Strehler, nel 1947, chiamò "Arlecchino servitore di due padroni" il testo di Goldoni "Il servitore di due padroni", nel quale l'autore si rifaceva alla tradizione di improvvisazione della Commedia dell'Arte. Da allora, negli oltre cinquant'anni di edizioni del Piccolo Teatro - sempre rinnovate, tutte diverse -, quella di Goldoni/Strehler è diventata nel mondo l'opera piú amata dell'intero teatro italiano. Con piccoli miracoli: come scoprire che è l'improvvisazione di un attore sublime - Arlecchino/Moretti che mangia una mosca - era già stata 'inventata', appunto, nella Commedia dell'Arte... Il lettore potrà confrontare da solo l'edizione goldoniana classica che presentiamo nel libro - arricchito da uno scritto di Paolo Bosisio sulla fortuna, da Goldoni a Strehler, della figura di Arlecchino - con ciò che gli attori dicono e fanno nel video. Il video: è una delle edizioni piú belle dell'"Arlecchino" di Strehler, quella del 1973, detta 'dei carri', che si avvale anche della morbida regia televisiva di Carlo Battistoni. Arlecchino è qui Ferruccio Soleri, al colmo delle sue qualità atletiche e di attore. Ha scritto lo stesso Strehler di questa edizione: "II gioco degli attori 'girovaghi' della 'compagnia italiana' che percorre il mondo con i suoi carri pieni di teatro è esaltato, ma intatto appare il gioco di Arlecchino che disperatamente cerca di servire due padroni per spegnere la sua fame universale. Sotto il gioco iridescente è sempre presente il mondo dei comici che recitano ogni sera con fatica il tema dei rapporti tra servi e padroni, tra chi può permettersi il gioco dei drammi d'amore e chi deve arrangiarsi come meglio può per arrivare al domani". Regia di Giorgio Strehler.
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