I cani del gas
"This land is my land - o è una portaerei?" Da taccuini e appunti di molti anni, e della stagione dello spettacolo, nasce il racconto del "Bestiario italiano". Trattandosi di un bestiario, era giusto prendere in prestito, come chiave della narrazione, "lo sguardo rubato ai cani del gas"; adottare insomma il punto di vista obliquo e un po' sornione dei cani nelle stazioni di rifornimento del gas, promossi dall'autore a veri custodi delle nostre anime, in questo "tempo incerto" di un paese (e di un mondo) in rapida mutazione, che si vuole sottomesso al mito della velocità e soprattutto del 'virtuale'. Si tratta invece, sostiene Paolini, non certo di star fermi, tutt'altro: ma di scoprire o riscoprire il potenziale fantastico che c'è nelle cose e nelle lingue, e negli incontri, che formano tuttora la nostra esperienza, molteplice certo e sempre piú frammentaria, "per immaginare anche nel reale, non solo nel virtuale". Poesie di Ignazio Buttitta, Ernesto Calzavara, Dino Campana, Giorgio Caproni, Carolus Luigi Cergoly, Edoardo Firpo, Salvatore Di Giacomo, Claudio Grisancich, Mario Luzi, Biagio Marin, Alda Merini, Pier Paolo Pasolini, Umberto Saba, Toti Scialoja, Federico Tavan, Fernando Russo, Andrea Zanzotto.