La creazione dell'America

La creazione dell'America

Secondo la rappresentazione più popolare della rivoluzione americana, una indistinta plebaglia di rivoluzionari, ispirati a ideali di libertà e giustizia, si liberò dal giogo dell'impero britannico conquistando la democrazia per il nuovo mondo. Capovolgendo quest'idilliaca impostazione, lo storico americano Francis Jennings ci restituisce un quadro ben altrimenti realistico: quello di un'élite privilegiata, intenta a vagheggiare un proprio impero, che riproducesse nei suoi connotati l'originario impero britannico. Le tredici colonie americane, fondate tutte quante per conquistare i popoli che in precedenza occupavano il suolo nordamericano, miravano a impadronirsi del territorio e a ripopolarlo. Una parte dei nuovi abitanti, gli schiavi, vennero condotti in catene dall'Africa. Ma giunse il momento in cui, secondo Jennings, i coloni più potenti, stanchi del dominio supremo della Gran Bretagna, decisero di liberarsene per fondare il loro impero. La propaganda bellica si incentrò sulla lotta alla schiavitù e sugli appelli alla libertà, ma la vera posta in gioco era il potere, tant'è che i gruppi che occupavano il gradino più basso della scala sociale, afroamericani e amerindi, furono esclusi in partenza dalla dichiarazione di uguaglianza redatta da Thomas Jefferson. A insorgere non fu tutto il popolo. Secondo una stima di John Adams un terzo del 'popolo' volle l'indipendenza, un terzo la rifiutò, e un altro terzo non prese posizione, ma quando Adams parlava di 'popolo' non si riferiva a tutti gli appartenenti al genere umano, ma solo alle persone riconosciute tali dal punto di vista giuridico. Gli indiani e gli schiavi non erano annoverati tra le persone. Ragion per cui non figuravano nemmeno tra coloro che volevano l'indipendenza. Facendo piazza pulita di tutta la retorica che ha accompagnato la storia e la leggenda della rivoluzione americana, ci si trova davanti a una minoranza decisa a instaurare il proprio potere con la forza, non solo contro la Gran Bretagna ma anche contro gli oppositori interni. Il libro di Francis Jennings, basato su una documentazione storiografica meticolosa, intende rendere conto di tutti i protagonisti (gruppi sociali, etnie, ecc.) che parteciparono alle vicende della rivoluzione americana o le subirono, gettando una luce inedita sulle iniquità e anomalie che la caratterizzarono fin dagli inizi.
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