Pittura su legno
Pittura su legno, dramma in un unico atto, è il testo teatrale che - si dice complice l'ascolto dei "Carmina burana" - Ingmar Bergman trasformò nel "Settimo sigillo". Da un piccolo gioiello nacque un immenso capolavoro. Questa breve rappresentazione scenica fu composta dal grande regista svedese nel 1954, per un saggio degli allievi dell'Accademia di Malmo, e ottenne entusiastici consensi. Bergman vi descrive le paure dell'uomo dinanzi alla morte, l'angoscioso senso del limite che ci caratterizza, l'incombere della fine. Non a caso la vicenda è ambientata nel Medioevo, epoca di ansie millenaristiche e terrori apocalittici, dove si espressero tutte le precarie risposte che l'uomo tentò di trovare: l'arte, la fede, l'indifferenza, la scelta del male e quella del dolore fisico. Di certo, il Terrore atomico degli anni in cui il testo fu scritto non è estraneo alla cupezza di questa visione, e si riverbera anche nel "Settimo sigillo", di cui la pièce rappresenta un disegno, la traccia originale.
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