L'uomo sentimentale
Il Leone di Napoli. E' così che gli appassionati chiamano il protagonista, un famoso tenore catalano. Quando inizia a raccontare, si trova a Madrid, e le sue giornate si dividono tra la solitudine di un albergo e la ripetitività delle prove al Teatro de la Zarzuela, dove interpreterà Cassio nell'"Otello" di Verdi. Ciò che racconta è una passione d'amore in qualche modo parallela a quella shakespeariana: non è solo in scena che che si crea un triangolo amoroso; e non è solo in scena che il Leone di Napoli svolge il ruolo, tutto sommato, di comprimario - mentre il vero protagonista è il suo avversario nella lotta per la diafana, sfuggente Natalia: il banchiere belga dagli occhi color cognac e dall'inverosimile cappello floscio. Vincitore del premio Flaiano 2000, "L'uomo sentimentale" mette in scena un gioco perverso di cui tutti i personaggi divengono, più o meno inconsapevolmente, prigionieri; un gioco magistralmente condotto dalla scrittura ironica e suggestiva di uno degli autori più acuti e affascinanti dei nostri tempi.
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