Ricordi tristi e civili
L'assassinio di Moro, il caso Tortora, il conflitto arabo-israeliano, la vicenda di Serena Cruz, i suicidi speculari di Cagliari e Gardini, il futuro delle città, la discussione a distanza fra il giovane repubblichino Spadolini e il cittadino ebreo amercicano Berenson. Riproporre le osservazioni di Cesare Garboli su alcuni nodi cruciali della nostra epoca significa ripercorrere con disincanto e occhio critico gli ultimi decenni della storia italiana, tornando a confrontarsi con questioni aperte e ancora sanguinanti. Fatti e commenti trovano rispondenza nell'attualità e la voce di uno dei più raffinati e imprevedibili intelletuali italiani si fa riconoscibilissima grazie all'intelligente e lucido taglio interpretativo con cui vengono letti episodi e vicende del nostro recente passato. Attraverso articoli, recensioni e colloqui con altri grandi personaggi della cultura italiana - Natalia Ginzburg, Dacia Mariani, Attilio Bertolucci, Vittorio Foa - prende corpo un libro composito nei tempi e nei temi, un mosaico dove ogni tessera trova il suo posto e forma un ritratto amaro e insieme appassionato dell'Italia e degli italiani.