Le spie del cielo. Oroscopi, lunari e almanacchi nell'Italia moderna
"Spie" del cielo sono gli astrologi che dal Quattrocento al Settecento furono i prestigiosi consiglieri di principi e papi. Presenti tanto nelle piazze quanto nelle corti e università, furono artefici ingegnosi di connubi arditi fra stelle e vita, fra astri e politica; araldi di un sapere che fin dal Medioevo vede incontrarsi e fondersi astrologia, profezia, mitologia e religione in un sodalizio duraturo che si spezzerà soltanto con l'avvento della civiltà dei lumi. L'attività degli esperti dell'astrolabio si concretizza in oroscopi e in una produzione letteraria fatta di taccuini, giudici, pronostici, lunari e almanacchi, che con la diffusione della stampa si istituzionalizza in un vero e proprio genere letterario, occupando un posto di primo piano nella storia della conoscenza del mondo. Elide Casali compie un'attenta ricerca che illustra, in una prospettiva diacronica e sincronica, le forme e gli aspetti della letteratura pronosticante. Attraverso l'analisi di un vasto campionario di opuscoli e fogli volanti vengono messi in rilievo i meccanismi complessi, i tempi e le modalità che ritmano nei secoli le trasformazioni del libro astrologico per l'anno a venire. Libro solo apparentemente uniforme e stereotipato, caratterizzato in realtà da una poliedrica proliferazione capace di soddisfare le attese di un pubblico altrettanto multiforme, cosí da divenire, per antonomasia, "il libro universale".
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