Uomini, donne e code di pavone. La selezione sessuale e l'evoluzione della natura umana
L''altra' teoria di Darwin, quella della selezione sessuale, riguadagna in questi anni il centro della scena dopo più di un secolo di oblio. Aspramente criticata, subito dopo la pubblicazione dell'"Origine dell'uomo" nel 1871, accantonata per lunghi decenni, la selezione sessuale ha saputo recentemente riconquistare l'attenzione dei biologi e di quanti non riuscivano a dare conto della stupefacente varietà di colori, forme e comportamenti nel mondo animale facendo ricorso alla sola selezione naturale. Le lunghe e ingombranti code dei pavoni, i complessi nidi degli uccelli giardinieri della Nuova Guinea e mille altre manifestazioni dell'esuberanza della vita non trovavano alcuna spiegazione nei termini rigidi della 'lotta per la sopravvivenza'. Quando poi il dibattito passa dal mondo degli animali a quello dell'uomo, il mistero si fa ancora più fitto e gli studiosi spesso si arrendono di fronte a caratteristiche specificamente umane come l'arte, la moralità, la coscienza, la creatività o il linguaggio. A che scopo si sono evolute? Quale forza selettiva è stata tanto forte da permettere l'insorgenza di caratteri che a prima vista appaiono ingombranti, dispendiosi e francamente poco adattativi? E' forse vero che l'uomo si sottrae alle leggi darwiniane?