Le rose di Evita
Una donna bellissima sorride. Ha la pelle color latte, un lungo vestito, i capelli acconciati come una corona d'oro. In grembo tiene un cesto di rose, dono di un floricultore di Bordighera... la vecchia fotografia di Evita Peron è l'enigma più inquietante che il quindicenne Marco, nipote di quel floricultore, si trova ad affrontare. Il più affascinante, ma non l'unico che il mondo adulto gli pone: bisognerebbe capire anche perché suo padre si è schiantato di fatica sulla terra, perché sua madre se n'è andata. Bisognerebbe avere una guida, luogo la strada che allontana dall'adolescenza. E, forse, quella guida potrebbe essere proprio il nonno: lui che, seguendo Evita in Argentina, ha saputo violare altri spazi e affronatre altre vie - del mondo e del cuore - per trapiantare le proprie rose, a confronto di quella donna magica e malata. Tra i profumi e i sapori della Liguria, l'educazione sentimentale di Marco e la ricerca del passato si fondono in una "favola quasi vera" di dolente bellezza.
Momentaneamente non ordinabile