Il suono incrinato. Musica e filosofia nel primo Novecento
Tra l'ultimo decennio dell'Ottocento e il primo quarantennio del Novecento si consuma una svolta destinata a mutare radicalmente non soltanto il linguaggio musicale, ma l'intera percezione della realtà contemporanea. L'intento di questo libro sta nel cogliere tale linea di tangenza che fa dell'opera di alcuni tra i maggiori musicisti moderni - da Debussy a Webern passando per Stravincskij e Ravel, Schonberg e Berg - l'eco profonda di un'epoca che non si riconosce più nelle figure compatte e rassicuranti della tradizione e si apre alla ricerca, inquieta e problematiche, di un nuovo senso. Enrica Lisciani-Petrini coglie questa piega decisiva del tempo moderno - le sue incrinature e oi suoi slanci, i suoi silenzi e le sue vibrazioni - in una finissma trama narrativa che alterna ed intreccia all'analisi dei testi musicali richiami alla pittura, alla letteratura e alla filosofia contemporanee. La capacità di collegare in un unico disegno i nomi dei grandi compositori a quelli di Proust e Mann, di Kandinsky e Klee, di Heidegger e Merleu-Ponty fa di questo saggio uno strumento indispensabile per chi voglia comprendere il nostro tempo attraverso un tragitto di pensiero intenso e originale.
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