Il verso poetico è già stato condannato a morte da Arthur Rimbaud con Una stagione in inferno: Una sera, ho fatto sedere la Bellezza sulle mie ginocchia. –E l’ho trovata amara- E l’ho insultata. Ciò che scrivono sia Artaud che Donato Di Poce sono versi impregnati di magia e mistero che lasciano lo spazio ossigenante al dubbio. È un linguaggio scritto forgiato nell’azione poetica lontano dalla nozione di “bello” ma impregnato di vita reale. Di questo libro si deve fissare una cosa sola: la sensibilità di Donato che prende per mano Antonin. Tutto diventa un camminare insieme nel verticale sentiero letterario...
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