Il sangue degli altri. Storie di pronto soccorso
I protagonisti di questo libro sono il mondo e un paio di mani. Le mani stanno alzate per quarantotto ore di seguito, lavorano senza dormire tra pietà e professionalità, senso di colpa e senso di onnipotenza. Certe mani, però, tentano di riannodare ciò che è stato sfibrato, provano a ricostruire con i brandelli di quel che resta, cercano di truccare sulle facce dei parenti qualche disegno di speranza.Le mani, nel caso del dottor Huyler, oltre che governare la chirurgia d'urgenza, sanno dare un ritmo all'urgenza della scrittura, e trattengono dall'oblio della corsia avventure formidabili come quella dell'ingegnere militare il cui cuore, a distanza di trent'anni, rivive il trauma di correre a perdifiato nel deserto per sfuggire all'inseguimento di un missile termosensibile che aveva sbagliato obiettivo; ma anche le piú classiche trame di squallore sociale e fisiologico, e vicende di malattie rarissime, di pazienti senza nessuna pazienza, di abilissimi medici imbottiti di droghe chimiche o delle piú temibili droghe dell'ego.
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