Sonetaula

Breve la vita del protagonista di questo romanzo d'azione, che si svolge in Sardegna tra il 1937 e il 1950. Sonetàula ha dodici anni all'inizio della storia, venticinque al suo tragico epilogo. Servo-pastore nell'adolescenza, il padre al confino di polizia, cresce figlio di bosco, con le splendide figure del nonno e di 'tiu' Giobatta come guida, in mezzo a un paesaggio che sembra vivere di vita propria. Gli uomini e le cose sono 'intrisi' di paesaggio, sono tutt'uno, sbalzati di un racconto epico dove natura e cultura paiono all'inizio fuse in un unico, impossibile Eden, che nasconde in realtà l'inferno. Sui diciotto anni, Sonetàula reagisce a un affronto 'sgarrettando' il gregge del provocatore. Non risponde alla chiamata dei carabinieri, sceglie la latitanza, si fa bandito: assalti stradali, ammazzamenti, vita randagia da fiera inseguita, paura, solitudine. E la vendetta sull'uomo che incolpò il padre di un delitto non commesso, consegnandolo al confino. Il destino di Sonetàula si intreccia con quello di Maddalena, cresciuta in casa, sempre amata, e di un altro ragazzo, che ha fatto una scelta diversa allontanandosi dal richiamo della tradizione. Al contrario di Sonetàula, il cui cammino verso l'abisso è scandito da Fiori con lucidità implacabile e un senso del destino e della necessità da grande narratore, Giuseppino si stacca dalla sorte comune, "si salva" accettando l'inevitabilità dello sviluppo, colta nel romanzo attraverso scene e immagini potenti, quali l'arrivo della luce elettrica o il rumore insistente dei mezzi aerei antimalaria.Ma ciò che Fiori racconta, dietro le scene indimenticabili di vita da bandito, è anche la tragedia di un ragazzo qualunque e della sua energia vitale volta al bene e sprecata, distrutta: e proprio la scrittura è la cifra, ambigua e chiarissima, di questo dramma. La lettera falsa scritta da un traditore che segna l'esistenza del ragazzo, privandolo del padre; il vanto di Sonetàula per il padre che 'sa scrivere'; la verità [...]