Tre racconti
Flaubert scrisse i "Tre racconti" fra il 1875 e il 1877, per distrarsi dall'incombenza di un quotidiano che andava facendosi sempre più oneroso. In "Un cuore semplice", la piccola e modesta esistenza della domestica Félicité tradisce il delicato affiorare di memorie autobiografiche. Di tono e stile più elevato, "La leggenda di san Giuliano ospitaliere" è la trasposizione in termini fiabeschi di un'agiografia medievale; in "Erodiade" si ritrovano lo splendore, la ricchezza e la crudeltà dell'antico oriente giudaico-romano."La traduzione dei Trois contes non è stata per me soltanto un lavoro: posso dire che ha cambiato la mia vita. Accennerò solo al mutamento del mio giudizio sulla narrativa... Toccai con mano che una prosa può essere poesia. Mi si era aperta una strada". Così Lalla Romano, nella "Nota " finale, commentava la portata della versione richiestale da Cesare Pavese, pubblicata per la prima volta nel 1944. Rivista e "aggiornata" per la presente edizione, la traduzione dei "Tre racconti" conferma la folgorazione e la felice riuscita di quel primo incontro: "La rapidità e l'intensità, l'importanza delle 'cose' e i sentimenti assoluti; tutto era forte e, così mi apparve, 'nuovo'. Ma anche stranamente 'mio'".
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