L'uomo che dormiva troppo
"Basta pronunciare la formula magica 'vagoni letto', e la reazione è immediata: l'Orient-Express! La Transiberiana! Un Agatha Christie, sempre lo stesso, uno o due film sulla Belle Epoque, il vago ricordo di uno zio [..]Io sono un semplice cuccettista, loro mi parlano di velluti rossi e io dico similpelle, a piano bar rispondo chef-express, non certo Budapest ma Laroche-Migennes..." E' con questo spirito che Antoine sale sull'ennesimo Parigi-Venezia delle 19:32 ancora su e giù per l'Europa senza vedere altro che coperte, biglietti, stazioni e luoghi in fuga. Il mestiere di Antoine è il sonno degli altri. Ma stasera da vegliare c'è un sonno mostruoso, un fragilissimo sonno malato, tenuto in vita da un pillola ogni due ore. C'è un uomo, su questo treno, che non può morire, né perdersi, né scomparire, perché il suo sangue infetto rappresenta una speranza per il resto dell'umanità. E se la carrozza 96 sta per diventare zona di guerra, è perché l'Europa intera se lo contende. 19:32. Il Parigi-Venezia ha iniziato la sua corsa. Ma quel che è certo è che questa non sarà una notte senza storia.
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