Scrivere di quell’enorme crocevia che è Maus (chwitz) e del suo autore Art Spiegelman non è cosa facile perché si è già detto e scritto tanto. Forse abbastanza. A posteriori, la comparsa della prima puntata nel 1980 sulla mitica rivista Raw (creata dallo stesso Spiegelman), è un gigantesco e luminoso spartiacque per il linguaggio ma anche per la cultura occidentale in generale. A partire da Maus nasce un filone specifico legato ai temi e alle modalità di rappresentazione e di narrazione che Spiegelman ha introdotto. Non solo un “genere” ma un’intenzione poetica che batte la strada a opere come Persepolis ed ispira approcci come il graphic journalism...
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