I sette vizi capitali. Storia dei peccati nel Medioevo
I sette vizi capitali sono un'invenzione della cultura medievale e una delle molte eredità che essa ci ha lasciato. Nato nel mondo monastico, il tema è al centro di una riflessione che attraversa i trattati di teologia, gli opuscoli pastorali, le prediche, ma anche importanti testi letterari, dalla Commedia dantesca ai Canterbury Tales di Chaucer. In un'alternanza di fonti, commenti e saggi, il volume segue, con una scrittura documentata, ma sempre godibile, le fortune dello schema settenario nel corso della sua millenaria vicenda e la storia dei singoli vizi uno per uno.La superbia, dal peccato di Lucifero alla presunzione dei potenti e degli intellettuali.l'invidia, malattia sociale che dilaga nelle corti e nelle università.L'ira, in bilico tra aggressività incontrollata e violenza delle istituzioni. L'accidia dei monaci e la pigrizia dei laici.L'avarizia, idolatria del denaro e ingiustizia sociale.La gola, tra digiuni monastici e banchetti nobiliari.La lussuria, ossessione del corpo e concupiscenza dell'anima.Completa il volume un ricco dossier di immagini, accompagnato da un saggio dI Jerome Baschet, che ripercorre il diffondersi del settenario nelle fonti iconografiche, soprattutto nei grandi cicli pittorici sulle punizioni infernali, e mostra in un continuo rinvio dalle immagini ai testi il ruolo svolto dalle arti figurative nel programma di educazione morale dei laici.
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