C'era la guerra. Epistolario 1940-1943
Un protagonista dell'attività editoriale della Casa editrice Einaudi, figura eroica dell'antifascismo, caduto a soli ventiquattro anni nel tentativo di raggiungere l'Italia liberata per organizzarvi la Resistenza, e una studentessa, erede della tradizione di critica teatrale della famiglia d'Amico, tra il 1940 e il 1943 avviano un epistolario che dipinge in modo vivido il clima del paese nei primi anni di guerra. Giaime e Filomena si erano conosciuti a Roma e, dopo essersi visti a Perugia, iniziano a scriversi: lui quasi sempre da Torino, dove è bloccato dagli obblighi di leva, lei da Roma o da Forte dei Marmi. Fatti privati, letture, amicizie, amori, viaggi, giudizi su Clair, Divivier, Hitchcok si alternano ai primi allarmi del conflitto in un tempo di "anormalità normale" che rimane sospeso quasi a voler confermare l'esistenza di un mondo "di stabilità e di pace". Ma con il passare dei mesi le vicende militari e politiche insidiano a poco a poco le fragili difese dei due giovani immersi ormai in un'atmosfera cupa e inquietante che riporta in primo piano il rumore minaccioso della guerra, interrompendo consuetudini lievi e imponendo amare separazioni. Tra fatti personali ed eventi bellici, la vita culturale italiana, lo sviluppo dell'Einaudi, Pavese e Montale, il Maggio Fiorentino. "C'era la guerra", tra le righe di una delicata e affettuosa amicizia, offre al lettore uno squarcio di vita ordinaria ed eccezionale insieme, un affresco intenso dell'Italia antifascista.
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