Breve storia della filosofia nel Novecento. L'anomalia paradigmatica
La "breve storia" raccontata in queste pagine è la storia "della" filosofia in un senso particolare: non è la storia delle correnti, degli autori e delle teorie (o lo è solo secondariamente), ma è la narrazione dei modi in cui la filosofia del secolo ha pensato a se stessa, e ha cercato di giustificare la propria sopravvivenza nel mondo della scienza e della tecnica.Il pathos filosofico di Heidegger ("è difficile vivere da filosofi..."), l'ostinata ricerca di Husserl; le indagini dei neokantiani, di Frege e dei primi fenomenologi intorno agli "oggetti puri"; l'uso della logica formale, che porta "la rivoluzione in filosofia", e la logica "circolare" delle scienze dello spirito, in cui i valori producono storia e sono generati dalla storia; poi le riforme della dialettica, la "scoperta" del linguaggio e delle sue molte voci e tracce, la filosofia delle differenze e del desiderio, la postmodernità ed il pensiero debole, la rinascita della filosofia della mente e della metafisica: forse non è poco per un secolo in cui ripetutamente, con tono allarmato o cinico, si è annunciata la fine della filosofia. Ma in tutto il percorso, una stessa inquietudine di fondo unisce i pensatori delle più diverse correnti e tendenze: la necessità di capire e definire il senso della strana scienza-non-scienza che ancora costituisce l'ambiguo fondamento dei saperi, e che il mondo tecnologicamente progredito ancora chiama con termine antiquato "filosofia".