Un secolo di libri. Storia dell'editoria in Italia dall'Unità al post-moderno
L'idea di consolidare le strutture e i linguaggi della carta stampata come un insieme organizzato e di farne una delle grandi narrazioni dell'identità nazionale risale al primo Novecento: Giuseppe Prezzolini, Angelo Fortunato Formiggini, Piero Gobetti interpretavano modernamente il tessuto delle case editrici come un'istituzione fondante della nuova società civile.Quella dell'editoria è una storia appassionante da scoprire, mentre l'integrazione europea pone visibilmente il problema delle ancora fragili e ristrette basi culturali della nostra larghissima classe media. Un secolo di libri traccia la parabola ascendente e discendente del libro come medium centrale nella cultura italiana: il secolo che va dall'unificazione alla modernizzazione e all'avvento del viaggio globale. E' un profilo accidentato da rivoluzioni comunicative, crisi strutturali, corto-circuiti, in un mondo che più di altri è deputato alla tradizione, alla conservazione e rilettura dei testi.L'autore ricostruisce vicende storico-culturali, mappe, cataloghi, tassonomie, modelli e strategie, spesso in conflitto tra loro, e ne offre una visione unitaria, come mix di finzioni variabile nel tempo e nello spazio (il libro come strumento di formazione, di informazione, intrattenimento, celebrazione, consolidamento dell'identità nazionale o di gruppo), basato sull'allargamento e sulla costante ristrutturazione di attese, abitudini, stratificazioni del pubblico.
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