Chiara luce del giorno
Una casa nella Vecchia Delhi, due sorelle che si ritrovano dopo alcuni anni di separazione e fanno i conti col passato, cercando inutilmante di ignorare la forza del legame che le unisce. Sullo sfondo delle vicende private di Bim e Tara, la storia dell'India prima e dopo l'indipendenza, le ferite non rimarginate, i cambiamenti radicali e le tradizioni immutabili. E malgrado lo scorrere degli anni, come uno specchio che rifletta il passato nel fututo, al centro di tutto rimangono la vecchia casa, il giardino, il vialetto delle rose, e la quiete carica di tensione della chiara luce del giorno. Procedendo a ritroso nel tempo dal presente al passato più remoto e ritornando poi in avanti, Anita Desai ricerca l'origine più profonda di ciò che appare più effimero nello scorrere della quotidianità, l'eco in cui persiste la voce di chi non è più, l'onda che perpetua negli anni un gesto distratto, frutto spesso più della noia che di un'intenzione maligna. E' una strada che grandi del passato, da Flaubert a Virginia Woolf, hanno percorso, e la grande scrittrice indiana s'inserisce con vigore nuovo e ricco in quel solco. Significative in questo senso le citazioni da T.S. Eliot, specialmenmte quella finale dei 'Quattro quartetti': "Il tempo che distrugge è il tempo che conserva".
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