L'ebreo che ride
La grande tradizione dell'umorismo ebraico ha trovato oggi in Moni Ovadia una voce inconfondibile. Come ha scritto Giovanni Raboni, "ci sarebbe impossibile ormai fare a meno di tutto ciò che Ovadia è riuscito in pochi anni a renderci da remoto e straniero che era, famigliare e quasi nostro". Il mondo che Ovadia attraversa nei suoi spettacoli, con la leggerezza e il pathos di un moderno cantastorie, viene in questo libro raccontato nella sua genesi e nel suo significato. Variando tra il racconto sapienziale talmudico e il fulminante motto di spirito, tra l'excursus storico sullo shtetl e le storielle sulle ineffabili nevrosi materne della 'yddish mame' trapiantata a New York, Ovadia ci guida alla scoperta di un umorismo profondamente dialettico che racconta la precarietà e la naturale diversità di un popolo che nasce esiliato da se stesso e dagli altri, che coltiva le proprie radici senza una terra in cui riconoscersi. Mostrando il legame inestricabile tra il riso ebraico e il divino, Ovadia mette in luce l'irresistibile carica anarchica e liberatrice dell'umorismo yddish.Un umorismo che scardina l'intero patrimonio di certezze, di ideologie, di pregiudizi, in cui una comunità riconosce se stessa.
Momentaneamente non ordinabile