Sandro di Cegem

Esistono luoghi consacrati, prim'ancora che dalla letteratura, dal mito. Uno di questi è il Caucaso, terra leggendaria di montagne innevate, valli verdissime e boschi impenetrabili, di fiumi scroscianti e riviere immerse nella luce del Sud: proscenio sia di antiche narrazioni mitologiche, sia degli straordinari racconti di Lermontov, Puskin, Tolstoj...In un lembo di queste contrade, nella piccola Abchazija stretta tra i contrafforti montuosi e il mare, vive zio Sandro, eroe della moderna epopea scaturita, nell'arco di più di vent'anni, dalla penna di Fazil' Iskander.Il mondo di zio Sandro ruota attorno al villaggio montano di Cegem, microcosmo modesto ma incontaminato dal degrado dei tempi, che è il fulcro geografico e soprattutto etico di una narrazione dove la realtà s'intreccia con l'apocrifo, la farsa con l'epos, il mito con la sua smitizzazione.E' la vita di un popolo dei monti, orgoglioso, fiero, caparbio, quella che si snoda attraverso una vertiginosa sequenza narrativa i cui protagonisti sono ora zio Sandro, perspicace, istrionico, astuto navigatore tra i marosi e le secche della Storia; ora suo padre Chabug, nobile figura di patriaraca e coscienza inflessibile della comunità; ora zia Katja, prosaico quanto affettuoso lare domestico; ora la giovane, incantevole Tali, in cui rivive la suggestione di antiche divinità silvane. Intorno a loro fiorisce una moltitudine di caratteri forti e pittoreschi - pastori superstiziosi, mercanti gaudenti, principesse capricciose, indomiti banditi di stampo ottocentesco, e persino un mulo dotato di raziocinio -, che danno vita a una struttura sociale profonda e ramificate il cui fondamento è un solido codice morale. Questo mondo genuinamente sanguigno, e per sua natura quasi avulso dal fluire del tempo, è costretto a incontrarsi e scontrarsi con la politica e con la Storia, che via via assumono il volto dell'illuminato autocrate zarista, del commissario politico, del giudice istruttore, quando non addirittura [...]