Post mortem
Il mondo di "Post mortem" è quello degli ebrei di Tel Aviv, e in particolare quello degli immigrati in fuga dalla Germania fra gli anni Venti e Quaranta del Novecento. Kaniuk, ripercorrendo a ritroso nel tempo gli eventi tragici e insieme quotidiani della dissoluzione della propria famiglia, si tiene accuratamente lontano da ogni ripiegamento sentimentale, sdipanando il filo del ricordo con levità e sottile ironia. Il racconto autobiografico diventa così occasione per dissezionare il mito della grande famiglia patriarcale della tradizione ebraica e farne il bersaglio di una lucida, acuta scrittura. Con quella rara sensibilità carica di poesia che i lettori hanno imparato ad amare, Kaniuk ci dona una nuova storia, insieme personale e corale, sulle vicende del popolo di Israele.
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