Nuovo romanzo di figure
Nel 1975 Lalla Romano pubblicò presso Einaudi un libro insolito, Lettura di un'immagine. Era una forma nuova di romanzo. A fronte di ogni foto del padre Roberto l'autrice poneva un breve commento, componendo un romanzo "scritto" dalle fotografie: "Le immagini sono il testo, - spiegò, - e lo scritto un'illustrazione". Il ritrovamento delle lastre originali consentì nel 1986 la pubblicazione - sempre per i tipi Einaudi - di Romanzo di figure, libro che riprendeva il precedente, ma offriva un'edizione filologicamente più corretta delle fotografie.Esaurito da tempo, Romanzo di figure viene ora ripresentato in una edizione accresciuta di una seconda parte, Nuove figure, con cinquanta immagini ritrovate. Nei commenti Lalla Romano allude a "un discorso sul nostro tempo, coinvolgente anche per i lettori". Nuovo romanzo di figure propone il mondo dell'infanzia della scrittrice - già narrato in La penombra che abbiamo attraversato - e instaura quasi un dialogo, fatto di allusioni e rimandi, tra foto e testo, dando forza poetica al linguaggio delle immagini. Il volume ha un indiscutibile valore di novità all'interno del panorama letterario italiano, come ha riconosciuto la critica che lo accolse con entusiasmo fin dalle prime edizioni. Alfredo Giuliani e Angelo Guglielmi misero in risalto la commozione che questo libro intenso e discreto produce nei lettori. Recentemente Cesare Segre ha parlato di "tecnica impressionistica" e Francesco Porzio ha affermato che Romanzo di figure è "il più sperimentale fra i romanzi della Romano", nel senso di "estrema concentrazione dello strumento narrativo: la ricerca, appunto, di una dimensione espressiva misteriosa e irrevocabile". In appendice, un saggio di Antonio Ria su Scrittura e fotografia offre uno sguardo complessivo su questo aspetto singolare dell'opera di Lalla Romano.