L'isola riflessa
Una piccola isola mediterranea, luogo appartato di natura e di storia, di eros e di spirito, di mito e di turismo, ospita l'autrice per una primavera e un autunno di ritiro. Posti e persone sfidano la sua attenzione, il carcere e le case che furono dei confinati, il mare e la piazza, i fiori e le pietre, le donne del Nord e gli abitanti del luogo: il ricordo vivo, la compresenza di altri tempi e altre storie, le sollecitazioni ambigue del presente, l'attesa di una resurrezione che non vedremo. Nel suo libro più doloroso e più luminoso, nel suo libro più bello, Fabrizia Ramondino piange la fine di un mondo, o del mondo, e la fine dell'utopia, e si mette in gioco per parlare di noi, delle gioie o delle sofferenze di ieri e delle dimenticanze di oggi, di ciò che abbiamo voluto perdere e di ciò che siamo voluti diventare (Goffredo Fofi)
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