Leggere Raffaello. La scuola di Atene e il suo pre-testo
Nel 1510 Raffaello affrescò, su una parete della Stanza della Segnatura, in Vaticano, la cosiddetta "Scuola di Atene". Rappresentazione particolare della filosofia ed espressione di un'eccelsa realizzazione pittorica e compositiva, quest'opera ha influenzato gli ultimi cinque secoli della nostra cultura, coinvolgendo eminenti studiosi e critici d'arte in ripetuti quanto insoddisfacenti tentativi di interpretazione. Glenn Most, con un ragionamento sorprendente e storicamente fondato, è giunto alla conclusione che la fonte di questo mirabile affresco si trovi in un passo del "Protagora" di Platone, in cui ritroviamo gli stessi elementi interpretativi e la medesima grandiosità. L'autore è però convinto che la "Scuola di Atene" sia qualcosa di ben superiore a una semplice trasposizione pittorica del testo platonico e, mediante un'analisi precisa e brillante, scopre nell'affresco complessi ed eruditi rimandi alla filosofia neoplatonica dell'epoca, nonché insistiti richiami a elementi etruschi, in accordo con il gusto allora predominante. Questi particolari consentono una lettura nuova e più completa dell'opera di Raffaello e ci spingono a interrogarci sui limiti interpretativi di una simile indagine e sulla possibilità di applicarla ad altri dipinti. Ne scaturisce una sorta di modello esemplare di approccio all'opera d'arte come progressiva decifrazione del suo segreto nascosto.
Momentaneamente non ordinabile