Nobili e mercanti nella Lucca del cinquecento
Uscito più di trent'anni or sono, e giunto alla terza edizione, il saggio di Berengo è diventato ormai un classico della moderna storiografia. Il libro si propone di approfondire l'analisi della crisi della libertà italiana nel Cinquecento, individuandone le cause nell'organizzazione del potere politico. Lo studio delle trasformazioni interne di un piccolo stato repubblicano, sopravvissuto alla bufera delle guerre d'Italia assumendo una fisionomia sempre più apertamente aristocratica, si traduce infatti nell'analisi della composizione della sua classe di governo, dei rapporti tra mondo contadino e contado, del significato della famiglia - unica forma di organizzazione politica riconosciuta - e del trapasso da cittadino a nobile. Dalla sconfitta del partito popolare sino alla teorizzazione della nobiltà di quelle famiglie di governo, che avevano tratto il loro primo vanto dall'essere figlie di una civiltà mercantile e comunale, si compie una trasformazione che è soltanto locale e che costituisce la vera ragione della decadenza nell'eta della Controriforma. Così il carattere monografico della ricerca, si riflette nel più generale problema della crisi italiana del Cinquecento e nell'affermarsi di una coscienza nobiliare che per due secoli impronterà di sé la società italiana.
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