Appendice estiva a un viaggio d'inverno

Appendice estiva a un viaggio d'inverno

Sei mesi dopo il suo primo soggiorno in Serbia, Handke compie, con gli stessi compagni di allora, un secondo viaggio in quelle regioni, spingendosi questa volta fino a Srebrenica. Motivato una volta di più dal bisogno di capire e sapere, di pre-sentire grazie al silenzio, alle "parole mute", facendo parlare oggetti all'apparenza insignificanti. Un percorso attraverso il dolore e il lutto, in una realtà senza prospettive, privata del presente e del futuro, di quel senso della durata che è "la cosa più grande e più bella" che una generazione può lasciare in eredità a quella successiva.
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