Communitas. Origine e destino della comunità
Si può dire che nessun tema sia al centro del dibattito filosofico internazionale come quello della comunità: dal comunitarismo americano all'etica della comunicazione di Habermas e Apel, al decostruzionismo francese di Deridda. E tuttavia, in nessuno di questi casi il concetto di comunità è stato interrogato a partire dal suo originario significato etimologico: "cum munus". E' quanto per la prima volta tenta in questo libro l'autore, attraverso una originale "controstoria" della filosofia politica che ha per oggetto non solo l'opera di Hobbes, Rousseau, Kant, Heidegger e Bataille - cui sono dedicati i capitoli principali - ma anche quella di Holderlin e di Nietzsche, di Freud e di Canetti, di Arendt e di Sartre. Il risultato di questo straordinario intreccio concettuale e lessicale è un capovolgimento radicale delle attuali interpretazioni della comunità: l'idea filosofica di comunità non ha nulla a che vedere - anzi ne è l'esatto contrario - con le piccole patrie cui guardano nostalgicamente vecchi e nuovi comunitarismi. Essa non è una proprietà, un pieno, un territorio da difendere e separare rispetto a coloro che non ne fanno parte, ma un vuoto, un debito, un dono (i significati di munus) nei confronti degli altri, che ci richiama nello stesso tempo alla costitutiva alterità anche da noi stessi.
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