La democrazia magica. Il narratore, il romanziere, lo scrittore
I saggi che questo libro intreccia sono, come etimo vuole, esplorazioni, approssimazioni, tentativi. Il ragionare vi si muove non seguendo una lineare progressione sistematica o soltanto logica, ma piuttosto secondo la forma dei cerchi via via più ampi che accomuna conversazione, meditazione e, appunto, saggismo. Ma il saggio, com'è suo costume, rifugge spesso dal mero gioco dei concetti astratti per usare le forme e le opere come strumenti di conoscenza. Ed ecco allora anche qui un succedersi di a fondo critici su Virgilio e Styron, sulla Yourcenar e Salman Rushdie; su Byron e Hardy per arrivare a quelli appassionati su Ingeborg Bachmann e Uwe Johnson. Sono tutti scritti in tempi diversi e rispondendo a disparate provocazioni. Sono, nel senso più proprio, scritti d'occasione, ma secondo quanto Goethe diceva di ogni vera poesia. Nata dalla provocazione dell'esperienza per inventare uno scatto dell'immaginazione e della conoscenza.
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