Ombre dal fondo
Esiste a Pavia un luogo singolare, popolato da ombre immerse in una temporalità diversa da quella dei viventi. Quel luogo ha un nome e una storia: si chiama "Fondo Manoscritti di autori moderni e contemporanei" ed è nato e cresciuto grazie ai sogni e alla tenacia di Maria Corti. Lì si conservano e si studiano i testi autografi dei maggiori scrittori dell'Otto e del Novecento. Lì i viventi intrecciano le loro storie con quelle di chi non è più al mondo ma vi ha lasciato una traccia.In questo testo creativo Maria Corti, nella sua doppia veste di narratrice e di studiosa, evoca vicende del Fondo, divenuto nel corso degli anni una delle più vive realtà culturali italiane. Ed evocando dispensa testimonianze e aneddoti di prima mano su famosi scrittori, vedove votate alla gloria letteraria dei propri mariti, banchieri generosi, personaggi maggiori e minori che si incrociano come in un testo sinfonico, con tempi, ritmi e movimenti musicali di volta in volta diversi. Ombre dal Fondo è esempio di un raro genere letterario, una sorta di sinfonia evocativa. Coagula con originalità riflessioni sulla letteratura e sulla "materia" di cui la letteratura è fatta: il manoscritto d'autore, con i tratti a penna che definiscono una grafia, le correzioni, a volte i disegni che lo corredano, diventa la chiave d'accesso per sondare quello che Maria Corti chiama "avantesto", cioè la scaturigine, esistenziale oltreché letteraria, dell'invenzione creativa. Perché "al tocco giusto dello sguardo, gli occhi guardano il visibile, le Carte, e allo stesso posto vedono l'invisibile".Ombre dal Fondo, infine, è anche una rassegna di interventi critici su una serie di scrittori fra i più amati dall'autrice, da Montale a Bilenchi, ad Amelia Rosselli. Una critica, quella disseminata in questo libro, che non ha mai nulla di astratto ma si nutre della presenza fantasmatica degli scritori e delle loro Carte, come in un concretissimo colloquio che tocca nel profondo le ragioni della letteratura.
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