Poesie e prose
A più di quarant'anni dalla scomparsa, resiste ancora intatto il mito di Dylan Thomas, personaggio singolare e affascinante, ultimo "maudit" votato al "déreglement de tous les sens", seconda la formula coniata dal "selvaggio per eccellenza della poesia moderna, Rimbaud. Insopportabile istrione o poeta troppo impulsivo, Thomas, scrittore visionario per eccellenza, fu in realtà un'impareggiabile fonte di sortilegi linguistici lavorati "musicalmente" a partire da un infinito repertorio di immagini incessantemente volte a suscitarsi e distruggersi. Ne risulta un mondo poetico sconosciuto e inconoscibile, enigma terribile e sublime che coinvolge l'energia vitale dell'eros, la sacralità della nascita e la presenza ineluttabile della morte - in - vita. Passaggi funambolici dal trasporto panico alla protesta appassionata, dalla tenerezza all'allucinazione, dal terrore insondabile alla pietà, le poesie di Thomas vengono ora presentate da Ariodante Marianni in una nuova edizione riveduta e notevolmente ampliata, che costituisce la più vasta raccolta di liriche del poeta mai presentata in una lingua diversa dall'originale inglese. La seconda parte del volume raccoglie tutta l'opera narrativa dell'autore gallese (dai racconti giovanili al celebre "Ritratto dell'artista da cucciolo") strettamente complementare a quella poetica nella quale Dylan Thomas ripropone, con fedeltà quasi ossessiva, lo stesso paesaggio creativo percorrendo tempo e spazio in ogni direzione e trasportandoci in una condizione mitica dove i confini tra gli opposti sfumano nell'ingovernabile.
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