La distanza
Questo libro dà inizio alla proposta di un "lessico quotidiano" che sia all'altezza dei nostri giorni. Gli scrittori che vi collaboreranno dovranno interrogare per i lettori alcune parole così usate e abusate da aver perso la richezza e la molteplicità dei loro significati. Passare attraverso tali parole ("sperarle", come vuole il significato secondo del verbo sperare) servirà non solo a guardare gli oggetti, le esperienze e le emozioni di tutti i giorni in modo diverso, ma anche a riscoprire quanto il mondo stesso sia più ricco di come siamo abituati a considerarlo. Sarà un lessico non integrato ma neanche apocalittico. Solo quotidianaamente differente. Qui, Emilio Tadini esplora la parola distanza. Una posizione nello spazio, ma anche nel tempo; il modo che abbiamo di guardare il nostro "prossimo", gli altri, lo straniero; il rapporto che instauriamo con la politica e il potere, anche quello che si esercita nel lavoro di tutti i giorni; l'angoscia che è inevitabile di fronte alle domande ultime della vita; ciò che il nostro desiderio vorrebbe annullare; la dimensione del nostro comprende l'arte e più in generale il fenomeno estetico; l'orientamento che cerchiamo di mantenere in città sempre più incomprensibili. Quella di Tadini è ina piccola, utilissima, guida attraverso la sensibilità contemporanea.
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