Bestiario
Che la letteratura argentina abbia dato nuovo spazio vitale a un glorioso genere narrativo quale il "racconto fantastico" è cosa nota. Dopo Borges, Julio Cortazar ha avuto, in questo, un ruolo preminente. La prima caratteristica del suo modo di narrare è la precisione realistica in cui la trasfigurazione visionaria affonda le radici: i vari quartieri di Buenos Aires, gli ambienti altoborghesi o piccoloborghesi o popolari, le atmosfere familiari..... Il misterioso, l'irrazionale, il tragico germogliano dalla più corporea descrizione del quotidiano. Sugli scenari reali si stacca il "bestiario" metafisico: animali invisibili, come la tigre del racconto che dà il titolo al libro, o immaginari, o creati dal nulla come i coniglietti della Lettera a una signorina a Parigi, oppure descritti con tanta dolorosa precisione da finire per immedesimarsi in essi. Bestiario è il libro che nel 1951 ha rivelato Cortazar, ed è forse la migliore "introduzione" all'arte di questo scrittore capace di pagine folgoranti e che si è confermato come uno dei grandi del Novecento.