L'arte di Béla Bartok
Con preveggente intuizione critica, già negli anni Sessanta, Massimo Mila seppe cogliere l'attualità di Bartok nell'esemplarità di un'arte capace di trasformare le lotte politiche e civili in nuovi valori di stile, senza mai scambiare i meriti politici per meriti artistici. Al bivio in cui si venne a trovare la musica del nostro secolo, costretta a una scelta tra l'indirizzo atonale dell'espressionismo e la conservazione tonale dell'oggettivismo neoclassico, Bartok scelse la seconda. come accadde per Stravinskij, anche Bartok per Mila è anzitutto un compagno di strada, un fratello maggiore che ha condiviso le ansie, i dubbi e i problemi del nostro tempo. Questo saggio inedito, nato come un corso universitario, sottrae Bartok al luogo comune di musicista "socialmente impegnato" e colma una lacuna dell'editoria italiana.
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