Infanzia e storia. Distruzione dell'esperienza e origine della storia
L'uomo moderno è ancora capace di esperienza o la distruzione dell'esperienza è da considerare un fatto ormai compiuto? Da questo interrogativo prende avvio la ricerca che dà il titolo al volume per proporre un ripensamento radicale del problema dell'esperienza, in cui il tema si allarga sino ad abbracciare motivi apparentemente lontani: la sotterranea solidarietà di razionalismo e irrazionalismo nella nostra cultura e lo scivolare della fantasia dalla sfera della conoscenza a quella dell'irrealtà; la scissione fra desiderio e bisogno e l'apparizione del concetto di inconscio; il rifiuto delle ragioni dell'esperienza da parte dei movimenti giovanili e lo spostarsi dell'avventura dal quotidiano allo straordinario; la nascita dell'Io e la rivendicazione dell'inesperibile nella poesia moderna. Finché, nell'ultima parte, tutti questi motivi convergono in una "teoria dell'infanzia" dove alcuni dei temi cruciali del pensiero contemporaneo trovano una nuova formulazione. Intorno a questo nucleo centrale, ruotano una serie di studi sul gioco e sul rito, sull'istante e il tempo, sulla fiaba e il presepe, uniti nello stesso tentativo di ripensare il rapporto fra l'uomo e la sua storia.